Il
caso SSC
Intervista
a Dario Scagliotti, Amministratore
Delegato di Shared Service Center,
il consorzio formato da Pirelli
e Telecom Italia con lo scopo di
utilizzare tutte le sinergie nel
campo dell'IT fra i due Gruppi.
a
cura di Antonio
Savarese
Consulente
SAP/TIBCO in IT Telecom
Quando
e come è nata Shared Service Center?
SSC, come idea, nasce nell'estate
del 2002 , direttamente dal top
management dei Gruppi coinvolti
, con l'ipotesi di mettere a fattor
comune, tra il gruppo Pirelli, il
gruppo Telecom Italia , ed Olivetti
Tecnost (all'epoca non ancora una
BU di Telecom Italia) le competenze
distintive sia su alcune piattaforme
tecnologiche che su presidi d'alcuni
processi, per ottenere delle efficienze
in termini di costi, ma anche e
soprattutto dell'efficacia in termini
di miglior riutilizzo di know how.
Può
tracciare un breve profilo aziendale
di SSC?
Shared Service Center, nasce "in
pectore" ed operativamente
nell’agosto 2002; la piena autorità
organizzativa, non ancora amministrativa,
si ha all’inizio del 2003, infatti,
anche se l’unità ancora non
esisteva, già esisteva la
pianificazione interna delle attivita’
che riguardava all’epoca un perimetro
di 600 risorse che erano il contributo
in parte di IT Telecom, in parte
di Olivetti, in parte di Pirelli
Informatica. <br> <br>
L’entità legale è
nata il primo agosto 2003, in lieve
ritardo rispetto ai piani originali
ma unicamente a causa delle operazioni
che nel 2003 hanno riguardato gli
accorciamenti della catena di controllo
tra Pirelli e il gruppo Telecom.
<br><br>
SSC è un consorzio, cioè
una società consortile a
responsabilità limitata;
e’ a tutti gli effetti un’azienda
Pirelli, in quanto è controllata
e consolidata in cima alla catena
di controllo in Pirelli & C.
S.p.a., Gruppo di cui adotta principi
contabili , regole etiche , e cosi
via ; la compagine azionaria è
così distribuita: Pirelli
al 50%, IT Telecom al 41.78 % ,
TIM ed Olivetti Tecnost al 4.11
% ciascuna. <br><br>
L’Ing Andreoni è il presidente
del CdA , io sono l’amministratore
delegato ed abbiamo sei ulteriori
membri in CdA (3 in rappresentanza
di Pirelli e 1 per ciascuna delle
macro B.U. rappresentate come in
quota). <br><br>
Il primo agosto 2003 la società
è divenuta una realta amministrativamente;
in quel momento l’headcount
era di circa 630 persone. <br><br>
Contestualmente, era già
in corso un’altra operazione di
insourcing; riguardante la valorizzazione
e messa a fattor comune della ex
struttura Industria e Servizi di
Finsiel, che operava per massima
parte su SAP. Pertanto , a partire
dal primo ottobre 2003, progressivamente,
abbiamo preso in carico da un punbto
di vista gestionale ed operativo
circa 210 persone di area ex-Finsiel
I&S. <br><br>
Il successivo passo aziendale è
stato che, in data primo marzo 2004,
TIM ha conferito le sue attività
di tipo ERP, quindi fondamentalmente
SAP, nel Consorzio. <br><br>
Oggi noi abbiamo quindi circa 650
persone sul nostro "pay-roll"
, più ulteriori 210 persone,
che sono ancora al momento su "pay-roll"
di IT Telecom, ma gestite organizzativamente
da SSC , come detto , gia’ dal primo
ottobre 2003 e che prima della fine
del 2004 , mediante opportuni passi
amministrativi e societari, verranno
anch’esse conferite.
Quindi oggi parliamo essenzialmente,
quando facciamo riferimento a SSC
dall’inizio dell’anno, a circa 860
risorse interne gestite .
La mission
Il core-business dell’informatica
è dare supporto privilegiato
e idealmente "best of
breed" alle funzioni
critiche, alle funzioni dei processi
critici aziendali, laddove l’IT
può essere un fattore differenziante
di valore, diventando un fattore
abilitante.
Il nostro obiettivo è quello
di rendere SSC, un centro servizi
che sia un centro di eccellenza
per il disegno, lo sviluppo e il
supporto di una serie di piattaforme
strategiche, che sono sicuramente:
-
i sistemi ERP, in senso esteso,
dove la parte del leone la fa
SAP e i prodotti più
in generale legati alla piattaforma
SAP;
-
il mondo dei siti Internet istituzionali
e dei portali interni, rivolti
alla comunicazione nei confronti
dei dipendenti, degli azionisti
e così via;
-
le piattaforme di e-business
transazionali, quindi le piattaforme
B2B, come il portale fornitori,
cioè dove il mondo WEB
viene utilizzato soprattutto
per far parlare sistemi informativi
con altri sistemi informativi;
-
gli applicativi a supporto dei
processi Corporate dei nostri
Soci quindi: pianificazione
e controllo, HR, tesoreria,
direzione e comunicazioni esterne,
azionariato, e così via,
quindi tipicamente quelle funzioni
che sono di supporto al business.
SSC opera esclusivamente a supporto
delle esigenze IT interne dei suoi
Soci relativamente alle piattaforme
sopra indicate : la scelta di non
operare sul mercato esterno e’ coerente
con la visione del top management
, che ha sempre creduto fortemente
nella netta distinzione tra informatica
a supporto dei processi, dei sistemi
e del business interno ( la missione
di SSC ), e servizi informatici
verso il mercato.
Qual è il modello organizzativo?
Il modello organizzativo è
un modello che ricerca essenzialmente
due obiettivi.
Da una parte l’efficacia del servizio
al cliente in un rapporto che quindi
privilegi le competenze, l’allineamento
e l’orientamento del servizio al
business e ai suoi processi, quindi
fortemente a contatto con l’utente
interno, con le sue esigenze e priorita’.
Dall’altra parte la creazione di
"Competence Center"
trasversali ed essenzialmente
tecnologici aventi un obiettivo
di efficienza per competenze, vale
a dire ottenere tutti i possibili
benefici legati alla messa a
fattor comune di competenze, skill,
tecnologie ed il conseguente raggiungimento
di economie di scala comuni
anche nel processo d’acquisto di
servizi etc.,
Delle nostre circa 860 risorse ,
circa 440 risorse sono impegnate
nei gruppi verticali che lavorano
a stretto contatto con il business,
quindi con Wireline (logistica,amministrazione
e controllo etc.), con Internet
& Media, con i functional owner
di Corporate , con i settori industriali
di Pirelli (pneumatici, cavi Telecom,
Real Estate) e appunto da due mesi
anche con il mondo Mobile di Telecom
Italia Mobile.
Abbiamo poi tre centri di competenza
tecnologici dove sono allocate le
restanti 420 risorse ( va sottolineato
che SSC e’ essenzialmente una unita’
di "delivery" applicativo,
non abbiamo infrastrutture se non
quelle interne propriamente dette
, e non gestiamo quindi ne infrastrutture
ne tecnologie per i nostri Soci
/ clienti , ma da questo punto di
vista ci avvaliamo esclusivamente
dei servizi di Telecom Italia).
Il primo Competence Center si occupa
di architetture applicative e di
System Integration sulle piattaforme
tecnologiche da noi adottate , ed
a supporto dei gruppi di sviluppo
verticali
Il secondo layer di centri di competenza
è AOM ( "Application
Operations Management" ) ,
la struttura di gestione e manutenzione
applicativa e sviluppo software;
principalmente focalizzata sulla
piattaforma SAP , ma non solo, ed
avente il classico obiettivo, per
le piattaforme applicative da noi
supportate e gestite, di gestire
Help Desk, manutenzione correttiva
ed evolutiva dei sistemi di supporto
all’esercizio.
Il terzo layer e’ il gruppo Enabling
Company Solutions , che si occupa
di rendere disponibile , accessibile
ed integrato questo portafoglio
di soluzioni applicative verso l’utente
finale; è infatti il gruppo
che si occupa principalmente dello
sviluppo dei portali interni .
Perché è stata fatta
la scelta di limitare a queste piattaforme
la ricerca di sinergia ?
Non si sarebbe riuscito a generare
alcun valore, mettendo a fattor
comune le esperienze di Pirelli,
Olivetti e Telecom in aree diverse
da queste , in quanto le altre aree
di natura ICT sono aree specialistiche
fortemente verticalizzate ed orientate
ai business peculiari di ciascuna
BU / Settore
I benefici attesi sono invece quelli
come gia sottolineato , per le piattaforme
di nostra competenza , di ottenere
migliori economie di scala nell’utilizzo
delle risorse interne ed esterne;
condividere know-how critici e competenze
verticali, facendo quello che in
inglese si dice "best practice
reusability" vale a dire
perseguire il riutilizzo di componenti
software, processi, meccanismi di
integrazione già sviluppati
e/o disponibili , sviluppando quelli
che noi chiamiamo "building
blocks" cioè elementi
di software o di soluzioni architetturali,
tali da massimizzare la riutilizzabilita’
sia per un cliente interno che per
l’altro.
Un altro obiettivo e’ pervenire
ad un miglior mix interno di risorse,
ricorrendo ad un approccio basato
sull’insourcing. Ad esempio , Pirelli
non gestiva al suo interno tutta
una serie di attività, quali
lo sviluppo software inteso come
programmazione, sulle piattaforme
Sap, Java o portali, ma lo terziarizzava.
C’era quindi un eccellente opportunita’
di messa a fattor comune di competenze
e risorse qualificate
La tendenza degli ultimi anni, complice
un calo degli investimenti nel settore
IT, spingeva nella direzione dell’outsourcing,
la creazione di SSC ribalta questo
trend, siamo in un caso di insourcing
o magari della terza via?
Precedentemente a questa iniziativa
, e coerentemente con modelli perseguiti
successivamente anche da Telecom
Italia , in passato il Gruppo Pirelli
ha effettuato degli outsourcing
selettivi, vale ad esempio citare
quello operato con HP relativamente
all’outsourcing del Network Station
Management .
Similmente e sempre a titolo di
esempio , tutta l’attività
di formazione che noi generiamo
è anch’essa terziarizzata
, cercando sempre ovviamente di
privilegiare la capacità
di fare e la sinergia all’interno
del Gruppo, come ad esempio mediante
il riutilizzo delle competenze e
delle capacita’ di TILS . Come gia
sottolineato , anche tutte le infrastrutture
sono in "outsourcing"
, essendo affidate ad IT Telecom
ed a Wireline .
Sicuramente dal nostro punto di
vista il valore che nel tempo aveva
sviluppato Pirelli, nelle competenze
su SAP , sul mondo dei portali,
dell’enabling company e dei sistemi
di e-business, e dall’altro lato
la assolutamente eccellente capacità
tecnica delle risorse di IT Telecom
che sono state conferite ed il nostro
costante impegno in formazione e
qualificazione professionale , fa
sì che se da un lato come
sottolineato si possa ricorrere
ad outsourcing selettivi, dall’altra
parte ci si focalizzi quindi su
di un insourcing che ha l’obiettivo
di preservare e di mettere a fattor
comune le competenze e conoscenze
sui processi e sui sistemi ritenuti
strategici.
Può
disegnare il vostro business model?
Noi
siamo un consorzio e quindi siamo
"full cost", per
definizione noi siamo no-profit
, non c’e’ alcun tipo di "markup"
sui nostri costi , che sono semplicemente
riaddebitati ai Soci in funzione
del portafoglio di attivita’ consuntivato
a loro supporto dalle nostre risorse
Il nostro fatturato deve coincidere
necessariamente con l’attesa di
spesa del cliente, se pertanto
ad esempio durante l’anno il Socio
/ cliente ha delle necessità
di contenimento della spesa, per
qualsivoglia motivo, la nostra attività
verso di lui deve necessariamente
essere ripianificata al meglio per
portare il nostro orizzonte di costo
ad essere sempre totalmente in linea
con la sua attesa / capacita’ di
spesa .
Per noi e’ quindi fondamentale la
pianificazione congiunta , operativa
e di dettaglio , con i clienti,
e la rigorosa riverifica degli avanzamenti
e delle consuntivazioni delle attivita’
, anche per riuscire a seguire l’inevitabile
variabilita’ del portafoglio di
attivita’ che viene introdotta durante
l’anno dal costante e rapido evolvere
delle esigenze del business .
Il nostro obiettivo è sempre
e solo unicamente quello quindi
di ricercare il perfetto matching
tra la pianificazione e la consuntivazione
nei confronti dei soci, in piena
trasparenza e di addebito full cost,
ed ovviamente sempre privilegiando
la garanzia dei livelli di servizio
idealmente a costi unitari sempre
maggiormente efficienti .
Quali sono i fattori critici di
successo?
Due anni fa sono stati lanciati
due processi paralleli e coerenti
: da un lato Pirelli ha messo a
fattor comune la sua infrastruttura,
i suoi server e i suoi Data Center
con Telecom Italia ; dall’altro
Telecom ha messo a fattor comune
delle competenze applicative su
piattaforme specifiche che potevano
essere di interesse comune .
L’obiettivo è quindi la capacità
di fornire soluzioni che siano in
linea con il business e con la sua
attesa in termini di priorita’ e
livelli di servizio , il tutto declinato
attraverso anche un obiettivo di
riduzione dei costi, vale a dire
dello "spending" informatico
unitario , ottenuto favorendo parallelamente
la riqualificazione professionale
e la formazione professionale del
personale interno.
Io sottolineo infatti sempre che
il nostro reale asset, dato che
noi non abbiamo infrastrutture ,
sono le nostre competenze , le nostre
risorse , cioe’ semplicemente il
nostro capitale umano. Il reale
asset aziendale sono le risorse.
Lavoriamo continuamente sulla valorizzazione
di questo nostro asset, che è
intangibile, ma è proprio
in questo asset intangibile che
sta la nostra forza, la nostra capacità
di fare , di raggiungere la missione
richiestaci dai nostri Soci .
La sfida dell’integrazione e della
condivisione delle competenze è
ambiziosa, ritiene che sia possibile
ottenere il successo?
L’obiettivo che ci siamo posti è
sicuramente ambizioso, però
con i volumi in gioco e il portafoglio
di attività è sostenibile.
Ciò richiede un impegno alla
trasparenza e alla condivisione
del modello e del valore da parte
di tutta l’organizzazione, ed una
forte capacità d’interrelazione
e d’allineamento preciso con le
strutture di business.
Quando noi facciamo efficienza,
i nostri soci incamerano il risparmio
dell’efficienza, noi ogni anno dobbiamo
quindi perseguire e generare un’efficienza,
legata alla capacità di migliori
insourcing, alla capacità
di negoziare migliori tariffe unitarie,
alla capacità di adottare
soluzioni tecniche, sia di sviluppo
software che di piattaforme applicative,
che siano sempre più in grado
di fornire idealmente migliori servizi
ad un costo unitario inferiore.
Quali sono i problemi organizzativi
che ha dovuto affrontare?
Un elemento di complessità
è la presenza di più
sedi dislocate sul territorio ;
razionalizzarle e’ stato un impegno
non indifferente , che abbiamo pressoche’
completato .
C’è stato addirittura un
momento in cui avevamo quattro sedi
a Roma, adesso siamo focalizzati
su due. A Torino abbiamo razionalizzato
la dislocazione delle nostre risorse
su una sola sede a partire da Giugno
. A Napoli abbiamo in corso di valutazione
soluzioni che ci consentiranno di
portare a fattor comune in una stessa
locazione tutte le nostre risorse
dall’inizio del 2005 .
Non va neanche dimenticato che a
SSC riportano anche circa 276 risorse
all’estero, tutte Pirelli, ovviamente
non su pay-roll SSC per motivi amministrativi,
che sono le strutture informatiche
delle varie unita’ operative del
Gruppo Pirelli & C. All’estero
.
Il rapporto con gli stakeholders
come è stato gestito in termini
di informazione e formazione?
Uno dei valori di SSC è stato
quello di lanciare massicce campagne
di formazione e di riqualificazione
professionale per consentire l’insourcing
di risorse, riqualificandole su
nuove piattaforme, formandole e
conseguentemente riducendo il ricorso
agli esterni sia in Pirelli che
in Telecom che in Olivetti, sfruttando
la capacità di fare interna,
ogniqualvolta fosse stata disponibile.
Quali sono i prossimi traguardi
della sua struttura?
In questo primo quadrimestre dell’anno
sicuramente nei confronti di Wireline
c’è stato un progetto di
grandissima ambizione che è
stato quello legato al nuovo sistema
della logistica cioè il replacement
di "Sismat".
"Sismat" era un sistema
vecchio di quasi 25 anni, dall’architettura
complessa ed in larga misura obsoleta
, di cui si era in parte anche perso
il k-h interno nel tempo .
L’obiettivo del rifacimento è
stato molto ambizioso , ed è
stato peraltro un ragionevole successo
: non abbiamo infatti mai avuto
ne problemi di performance ne siamo
mai risultati bloccanti per il business
, in un area sicuramente percepita
come di particolare potenziale criticita’
in caso di disservizi .
Altri progetti sono legati al supporto
alle aree amministrazione e controllo,
su reporting, sui modelli di controllo
e di management accounting.
Sicuramente su Wireline c’è
anche il forte e significativo impatto
di tutte le iniziative che abbiamo
in area HR, che sono iniziative
che nascono si’ dalla Corporate
, ma vengono pero’ declinate sulle
B.U. e, date le dimensioni, è
chiaro che l’impatto è tanto
più forte, i progetti sono
tanto più sfidanti, quanto
più la Business Unit è
di grandi dimensioni e anche e soprattutto
distribuita sul territorio .
Nella seconda meta’ dell’anno supporteremo
anche Wireline nella valutazione
di uno studio di fattibilita’ per
il rifacimento dei sistemi per la
Gestione del Credito , su
cui si ipotizza fra l’altro una
adozione di strumenti di tecnologia
SAP , in particolare per l’integrazione
con in back-end amministrativi .
Diamo
uno sguardo al futuro, Lei come
giudica i nuovi scenari della net
economy?
Il potenziale di valore che può
generare l’ICT, nei processi di
business, oggi come oggi, paga ancora
in parte i problemi di immagine
e di tensione sugli investimenti
e sullo spending frutto degli impatti
relativi alla bolla speculativa
della new economy, siamo quindi
in una fase ancora parzialmente
di disillusion.
Ciò nonostante credo che
lentamente anche questo fenomeno
stia venendo superato, anche e soprattutto
perche’ oggi la tecnologia e’ realmente
in grado di rilasciare quelle soluzioni
che alcuni anni fa venivano solo
promesse , ed i costi unitari di
molti servizi sono diventati piu’
in linea con le attese delle linee
di business , l’attenzione al valore
intrinseco dell’integrazione da
parte della comunita’ degli ICT
professionals e’ aumentata, in coerenza
con la domanda in tal senso dei
clienti.
La conseguenza non credo si tradurra’
in ogni caso in una recovery generalizzata
della spesa IT delle imprese, ma
sicuramente rilancera’ in modo selettivo
una serie di investimenti oculati
con una forte attenzione al ROI*
, laddove risultera’ piu’ evidente
la reale capacita’ di creare valore
/ profitto / efficienza mediante
l’adozione di nuove soluzioni basate
su tecnologie innovative
ROI (Return On Investment)
Dario
Scagliotti è nato a Casale
Monferrato (Al, Italia) il 15 dicembre
1961. Dopo la laurea in matematica
nel 1985, entrò nel settore
chimico-petrolifero, spendendo la
parte iniziale della sua carriera
professionale all’interno di ENI
, di Montedison e di Royal Dutch
Shell. E’ entrato in Pirelli nel
1996, nominato Responsabile della
Divisione Informatica (CIO) mondiale
per il Settore Cable and Systems
Nel
2001 è stato nominato CIO
di Gruppo , con il compito di coordinare
ed implementare a livello mondiale
le strategie di Information Tecnology
e e-Business.
Inoltre nel
2003 è diventato Amministratore
Delegato di Shared Service Center,
il consorzio formato da Pirelli
e Telecom Italia con lo scopo di
utilizzare tutte le sinergie nel
campo dell’IT fra i due Gruppi.
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