Milano,
12 luglio 2004
E’ stato presentato a Milano, alla
presenza del Ministro Lucio
Stanca e del Sottosegretario
Maurizio Sacconi, il Rapporto
2004 su "Occupazione e formazione
nell’ICT", curato da Federcomin,
Anasin ed Assinform, con la partecipazione
di Aiip, Clusit, Fedoweb e FRT.
La
ricerca, sviluppata con la collaborazione
scientifica della Facoltà di
Scienze Statistiche dell’Università
di Milano Bicocca, Unioncamere e NetConsulting,
presenta un’approfondita analisi,
quantitativa e qualitativa, sull’evoluzione
dell’occupazione generata dall’ICT
e dei processi formativi all’interno
della Digital Economy.
I
risultati più significativi
del Rapporto
Aumentano
le imprese e gli addetti ICT, ma crescono
anche le criticità
Le
imprese del settore ICT in Italia
sono passate da 84.900 nel 2002
a 85.600 nel 2003 (+0,8%),
ma di queste quasi il 10% sono
in situazione di criticità
(sospensione, liquidazione, fallimento)
con un aumento del 5,1% rispetto
all'anno precedente. Sono oltre 28.000
le imprese ICT, strutturate e con
addetti, con una presenza significativa
delle società di capitali.
Segno di solidità del comparto,
nonostante una criticità crescente.
Gli
occupati diretti del settore ICT sono
cresciuti nel 2003 dell’1,5%,
per un ammontare di 608.000 unità.
Il Rapporto individua però
un aumento progressivo del differenziale
tra addetti nominali e addetti a tempo
pieno (Full Time Equivalent,
che ammontano a 578.000), per
la crescita degli occupati a tempo
parziale (questi ultimi, pari a 30.000,
con un aumento del 36,4% sul 2002).
Agli
addetti del settore vanno sommati
gli addetti ICT presso le aziende
utenti (pari a circa 400.000,+1,5%
rispetto al 2002), che fanno dell’ICT
un settore di circa un milione
di addetti, pari a oltre il 5% della
forza lavoro in Italia. Anche
nel caso degli addetti presso gli
utenti va segnalata la crescita consistente
degli occupati a tempo parziale, pari
a 21.000, con un aumento del 40% sull'anno
precedente.
Quattro
milioni di Power User e sette
milioni di Generic User
Il
numero di Power User (lavoratori
in grado di utilizzare molteplici
soluzioni applicative, specifiche
della propria mansione e del business,
in modo autonomo ed avanzato) nel
2003 è risultato praticamente
statico: 3.950.000 unità,
con un tasso di crescita medio annuo
nell’ultimo biennio dello 0,6%.
I Generic User (lavoratori
che impiegano le tecnologie in modo
più ripetitivo rispetto ai
Power User, in modo limitato ai soli
strumenti messi a disposizione della
loro specifica area di attività)
ammontano a 6.965.000, con
un incremento del 2%.
L’incidenza
dei Power User sul totale degli
occupati dipendenti è pari
al 26,3%, in calo rispetto
al 26,7% del 2001. L’incidenza dei
Generic User è aumentata,
passando da 45,9% a 46,4%.
Le attività formative rivolte
ai Generic User presso le aziende
utenti sono aumentate, mentre sono
calate quelle indirizzate a Power
e No user.
Ancora
oltre quattro milioni di No User
I
No User (lavoratori
che non fanno alcun uso delle tecnologie
e delle soluzioni IT) sono 4.085.000
(il 27,2% del totale occupati)
e sono aumentati rispetto al 2001
con un tasso di crescita media annua
dell’1,1%. La perdita di terreno
dei Power User e la crescita
dei No User evidenzia lo stato
di sofferenza attuale delle imprese
nel mantenere le competenze interne
al passo con l’evoluzione tecnologica,
ma anche le difficoltà di un
Sistema Paese che non è ancora
in grado di formare adeguatamente
i dipendenti e di permettere alle
loro competenze di crescere di pari
passo con l’evoluzione tecnologica
in atto.
In
crisi la formazione (-10,4%)
Il 2003
è stato un anno di crisi per
l’attività di formazione IT,
che ha registrato un valore pari a
630 milioni di euro: in calo,
rispetto al 2002, del 10,4%.
All’interno delle aziende del campione,
le attività formative ICT si
sono rivolte nel 46,6% dei
casi agli specialisti ICT. Nel restante
53,4% le iniziative di formazione
hanno riguardato tutti gli altri addetti
aziendali, con la prevalenza, in quest’ambito,
delle risorse che utilizzano in modo
più o meno intenso l’informatica
rispetto ai cosiddetti No User.
La contrazione degli investimenti
in formazione è un altro elemento
di preoccupazione, in una fase di
mercato contraddistinta da crescenti
criticità nelle imprese e negli
addetti del comparto. E' forte l'esigenza
di una svolta, da parte delle istituzioni
e delle stesse imprese, indirizzata
a valorizzare gli aspetti formativi
di tutte le risorse, quelle più
generiche e quelle più avanzate,
per il beneficio dell'intero sistema
economico.
Commentando
il Rapporto, Alberto Tripi,
Presidente di Federcomin, ha detto:"Nuovi
profili professionali e flessibilità:
sono queste le caratteristiche del
mercato del lavoro nell’ICT, un settore
che è sempre più vitale
per l’economia del Paese in un momento
in cui i dati sull’occupazione ci
collocano in fondo alla classifica
europea. Nel dibattito sul DPEF noi
chiediamo con forza che l’innovazione
diventi una priorità e che
le poche risorse a disposizione siano
indirizzate a sostenere le imprese
che investono sull’intelligenza e
sulla creatività. Credo che
le misure di riduzione degli incentivi
per le imprese, annunciate nei giorni
scorsi, rappresentino un colpo grave
che rischia di compromettere qualsiasi
ipotesi di ripresa economica".
Il
Presidente di Anasin, Franco Patini,
ha dichiarato: "Con le difficoltà
del periodo si sta perdendo occupazione
pregiata e formazione nell'ICT, cioè
si stanno perdendo competenze, "e-skills".
E gli effetti saranno pesanti - se
non si prendono subito contromisure
- per un lungo tempo a venire. La
perdita di competenze, nella società
della conoscenza, è come la
distruzione di foreste per la natura".
"Il
rallentamento nella crescita effettiva
dell'occupazione e l'impoverimento
nella qualità delle risorse
ICT e nella loro formazione
- ha affermato Pierfilippo
Roggero, Presidente di Assinform
- sono segnali molto preoccupanti
non solo per il nostro settore, ma
per tutto il sistema economico nazionale.
In linea con i programmi della nuova
Presidenza di Confindustria, auspichiamo
che l'innovazione delle imprese e
delle risorse umane entri nel cuore
delle strategie/delle attività
del Governo e degli stessi imprenditori,
a beneficio della competitività
della nostra economia".
Scarica
le presentazioni del convegno
Il
Rapporto Occupazione Federcomin, Anasin
e Assinform
2004 è disponibile online
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Per ulteriori
informazioni contattare:
Stefania Follador
Responsabile Comunicazione Uff.Stampa
Assinform
Tel. 0258304141
email: [email protected]
Antonio
Di Raimondo
Responsabile Comunicazione
Federcomin
Tel. 06 421401
[email protected]
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