PRIMO
SEMESTRE 2004: ANCORA DEBOLE IL MERCATO
ITALIANO DELL'INFORMATICA E DELLE
TELECOMUNICAZIONI
Il tasso di crescita complessiva non
supera l'1,8%, nonostante la spinta
dei servizi di telefonia mobile. L'informatica
ristagna. In calo anche gli apparati
e le infrastrutture TLC. La sfida
è di spingere le aziende, soprattutto
le PMI, ad investire nell'innovazione
di processo.
Milano,
21 settembre 2004
Assinform - Associazione Nazionale
Produttori Contenuti Tecnologie e
Servizi per l'Informazione e la Comunicazione
- ha comunicato i dati sul mercato
italiano dell'informatica e delle
telecomunicazioni (ICT) nel primo
semestre 2004.
Nei primi sei mesi dell'anno, il mercato
aggregato dell'ICT ha espresso un
volume d'affari pari a 30.803 milioni
di Euro, con un incremento dell’1,8
% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, grazie soprattutto alla
componente delle telecomunicazioni.
Quest’ultima (apparati, terminali
e servizi per reti fisse e mobili)
ha generato un volume d'affari complessivo
di 21.190 milioni di Euro, in crescita
del 3% sul periodo corrispondente
del 2003, ancora una volta grazie
alla spinta dei servizi di telefonia
mobile.
Per contro, il mercato dell'informatica,
attestatosi a quota 9.613 milioni
è ancora calato, anche se solo
dello 0,5% (contro il - 4,4% dell’anno
prima), per effetto di una domanda
debole sul fronte dei servizi e di
una caduta dei prezzi di PC e sistemi,
che ha vanificato l’effetto delle
maggiori vendite in volumi.
"La
crescita complessiva del mercato ICT
è debole, e l’informatica non
dà segni di ripresa. -
ha commentato il Presidente di Assinform,
Pierfilippo Roggero - Per
il terzo anno consecutivo il nostro
Paese investe poco in strumenti e
servizi, essenziali per l’innovazione".
"Le
incertezze del quadro economico non
sono sufficienti a spiegare questi
andamenti. – ha aggiunto Roggero
– Gli investimenti in ICT sono
quelli che più possono permettere
a centinaia di migliaia di piccole
e medie imprese di innovare i processi
e fare sistema in modo nuovo, ricreando
robusti margini di competitività.
Se ancora mostrano una dinamica inferiore
a quella degli investimenti in attrezzature
e macchinari, cresciuti nel semestre
di oltre 2 punti percentuali, è
evidente che essi non sono percepiti
in tutta la loro enorme potenzialità".
"Il
sistema delle imprese, non è
certo esente da responsabilità.
- ha precisato Roggero – Ma
se è vero che c’è un
calo di tensione imprenditoriale,
è anche vero che manca un riferimento
per stimolarla. In un sistema come
il nostro, caratterizzato da moltissime
piccole imprese, sembrano mancare
sia gli indirizzi, sia gli strumenti
di incentivazione per dare la giusta
prospettiva a scelte più coraggiose".
"E’
per questo - ha concluso Roggero
– che sollecitiamo un impegno molto
più consistente da parte del
governo, alla luce del suo stesso
programma di legislatura. Assinform
dedicherà gran parte delle
sue energie in tal senso, nei mesi
a venire, a partire dalla prossima
Finanziaria."
"Nel
primo semestre dell’anno, il mercato
italiano dell’ICT si è mosso
con una dinamica conservativa -
ha commentato Giancarlo Capitani,
Amministratore Delegato di NetConsulting,
la società di ricerca che collabora
con Assinform al monitoraggio del
mercato ICT - Il mercato delle
telecomunicazioni è cresciuto
al traino della sola domanda di servizi,
soprattutto quelli su rete mobile.
L'informatica ha invece accentuato
tutte o quasi le criticità
emerse sin dal 2002, con il prevalere
di scelte di brevissimo periodo e
con un calo dei prezzi, o un loro
livellamento verso il basso, che tocca
sia gli apparati che i servizi". <br>
Nel
seguito le note di maggior dettaglio
sull'andamento del mercato.
Telecomunicazioni:
+ 3%, grazie ai servizi mobili
Nel primo semestre del 2004, il mercato
italiano delle telecomunicazioni (infrastrutture,
terminali e servizi) ha raggiunto
i 21.190 milioni, crescendo del 3%
sul periodo corrispondente del 2003.
"E’ l’assestamento su un cammino
di crescita moderata e trainato dalla
domanda di servizi, dopo che nel primo
semestre del 2001, con il calo della
domanda delle componenti infrastrutturali,
il mercato era ripiegato del 2 %
- ha commentato Giancarlo Capitani
– Di buono c’è poi anche
che non crescono solo i servizi sul
mobile, ma anche quelli legati ai
servizi di nuova generazione: gli
accessi a banda larga sono infatti
risultati più di 3,3 milioni,
più del doppio rispetto al
giugno 2003 e cinque volte quelli
del giugno 2002."
Infrastrutture
in affanno (-3,8%)
L’affievolirsi della spinta generata
dai grandi progetti di estensione
e ammodernamento delle reti fisse
e mobili è reso evidente dal
dato sulla domanda legata alle infrastrutture.
Nel primo semestre 2004, quest’ultima
è risultata pari a 2.440 milioni
di Euro, e in calo del 7,2% rispetto
al periodo corrispondente dell'anno
precedente, quando già era
scesa del 5,1%. L’unica novità
è che si è contratta
(-3,4%) anche la componete legata
alle reti mobili.
Terminali:
apparecchi cellulari in calo (-3,1%)
La domanda di terminali per le telecomunicazioni
è rimasta statica, a quota
2.330 milioni. Qui la nota più
interessante è che il dato
complessivo risulta da una ripresa
delle vendite di terminali per rete
fissa (1.060 milioni , +3,9%) e da
un calo di quelle relative ai terminali
mobili (-3,1%), in buona parte per
effetto del calo dei prezzi dei "telefonini".
I
servizi confermano la crescita (+5.1%)
…
Continua la progressione dei servizi.
Nel primo semestre 2004, i servizi
di telecomunicazione si sono attestati
a quota 16.420 milioni di Euro (+5,1
% rispetto al primo semestre del 2003,
quando erano cresciuti del 4,8%),
grazie ancora alla spinta del mobile.
…
sulla spinta del mobile
Quest’ultima è confermata da
una domanda che nel primo semestre
del 2004 è risultata pari a
7.830 milioni di Euro (+ 12 % sul
primo semestre del 2003). Ha contato
sia l’incremento delle linee attive
(cresciute del 7,9 % e pari a 58,9
milioni) sia l'incremento della spesa
media mensile per linea (pari a 30,7
Euro; +5,9% rispetto al primo semestre
del 2003), che è attesa accelerare
nella seconda parte dell’anno per
fenomeni stagionali. I servizi a valore
aggiunto su rete mobile (dati, XMS
e Web) sono risultati pari a 1.180
milioni, in aumento del 28,3%).
I servizi su rete fissa, al di là
di un lieve calo, hanno sostanzialmente
tenuto, con un mercato complessivo
di 8.590 milioni, in calo dello 0,5%
sul primo semestre del 2003, quando
però il calo era stato dell’1,7%.
La componente voce è risultata
di 7.130 milioni (-0,8 %), mentre
la restante componente, relativa ai
servizi a valore aggiunto, ha raggiunto
i 1.460 milioni (+1,4%).
Informatica:
-0,5 per cento
Nel primo semestre 2004, il mercato
dell'informatica è risultato
pari a 9.613 milioni, in calo dello
0,5 % sullo stesso periodo del 2003.
E’ dunque risultato ancora in affanno,
pur attenuando la dinamica negativa
iniziata nel 2002 e culminata nel
primo semestre del 2003 (-4,4 %),
quando per la prima volta è
venuta a mancare la spinta dei servizi.
Le difficoltà riscontrate per
quest’ultima componente permangono
e si sommano agli effetti di una caduta
dei prezzi (downpricing) che interessa
l'intero mercato, vanifica gli effetti
di una forte ripresa della domanda
in volumi di PC, e influisce sugli
assetti dell’offerta. Quest’ultima
vede l’accentuarsi della concentrazione
dei vendor, la progressione degli
operatori più specializzati
e, per la microinformatica, l’emergere
dei modelli e dei canali della grande
distribuzione.
Le
imprese investono poco
"La
domanda è debole perché
tutto il sistema produttivo italiano
sta alla finestra. – ha
commentato Capitani - Le piccole
e medie imprese continuano a rimandare
investimenti essenziali, come quelli
IT, per innovare i processi. Le banche
e le grandi imprese investono solo
per avere ritorni di brevissimo periodo,
in un’ottica di consolidamento e razionalizzazione
dell’esistente." Tutto questo
trova conferma nell’andamento dei
comparti in cui si articola il mercato
dell'informatica: sistemi (hardware),
assistenza tecnica e servizi.
Nel primo semestre 2004, le vendite
di hardware sono risultate pari a
2.618 milioni di Euro, in crescita
dello 0,2 %, contro il calo del 6,2
del primo semestre 2003 e mostrando
solo l’arresto di una caduta iniziata
nel primo semestre 2002 (-8,6%); quelle
dei servizi di assistenza tecnica,
pari a 427 milioni sono ancora calate
(-5,3 %); quelle di software e servizi,
pari a 6.568 milioni sono ancora regredite,
ma di poco (-0,5%, dopo il -3,7 %
del primo semestre 2003).
Hardware:
crescono i volumi, calano i prezzi
La tregua sul fronte dell’hardware
consegue ad una ripresa delle vendite
in volumi, appiattita dal continuo
calo dei prezzi. E infatti, pur a
fronte di un incremento complessivo
delle vendite in valore dello 0,2
per cento, le vendite in unità,
sempre nel primo semestre 2004, sono
cresciute del 21,2% per i personal
computer (contro il +2,3 % dell'anno
precedente), dello 0,8% per i server
midrange (contro il +9 % dell’anno
prima) e del 33% (in Mips) per i grandi
sistemi.
Nel caso dei personal computer (PC)
, il calo dei prezzi unitari ha superato
anche il 20%. Ed è anche per
questo che alla ripresa delle vendite
in volumi dei PC (1.636.835 unità,
+ 21,2%) ha contribuito sia la domanda
delle imprese (1.362.921 unità,
+20,9%), sia quella delle famiglie
(273.914, + 22,6%), che si è
rivelata forte e che ha interrotto
una caduta che durava oramai da tre
anni.
I PC portatili continuano a crescere
a tassi più sostenuti rispetto
ai desktop e ai server. Con 642.910
unità vendute nel primo semestre
2004, i portatili crescono in volumi
del 39,8%, contro l’11,9 % dei desktop
(921.125 unità) e il 7,9% dei
PC server (72.800 unità). I
portatili si portano su una quota
di mercato del 41,1 % dal 26% dell’anno
prima, a conferma di una crescente
attenzione alla mobilità e
al prezzo (i portatili sono quelli
che più hanno fatto segnare
ribassi).
La dinamica sostenuta dei grandi sistemi
e la staticità della domanda
in volumi dei server midrange sono
coerenti con il prevalere degli interventi
di razionalizzazione sui nuovi progetti.
La
domanda di software e servizi ristagna
Nel primo semestre 2004, la dinamica
di software e servizi (6.568 milioni
di Euro; - 0,5 % sul primo semestre
2003) è risultata meno riflessiva
e contrastata, configurando una situazione
di stagnazione complessiva. E infatti,
mentre nel primo semestre dello scorso
anno le dinamiche dei due comparti
erano nettamente divergenti (-6,1
per i servizi e +3,1 per il software),
nel primo semestre di quest’anno sono
assai più vicine (-0,9% per
i servizi e + 0,6 per il software).
"Qui il mercato è fatto
quasi tutto dalle imprese, e si ha
una volta di più l’evidenza
di una realtà in cui consolidamento
e razionalizzazione prevalgono su
qualsiasi altra iniziativa. – commenta
Capitani - Lo si vede anche dalla
ripresa dei servizi di consulenza
e outsourcing".
Alla debolezza del mercato dei servizi
(4.700 milioni nel primo semestre
2004) ha infatti concorso la caduta
della domanda di servizi di sviluppo
applicativo e progettuale e di formazione,
solo in parte bilanciata dalla ripresa
della domanda di servizi di consulenza,
outsourcing e di system integration.
In questi due ultimi segmenti è
cresciuta soprattutto la domanda dei
servizi e delle soluzioni più
specializzate, per funzione o per
settore d’attività della clientela,
a conferma del primato del know how
applicativo più specifico in
fasi in cui prevale l’ottica dell’ottimizzazione.
Speculare è l’andamento del
mercato del software (1.868 milioni
nel primo semestre 2004), ove la modesta
crescita dello 0,6 %, è conseguente
oltre che alla tenuta del software
di sistema, delle componenti di middleware
e di content management, alla progressione
delle soluzioni applicative più
"verticalizzate" e cioè
orientate a specifici settori d’attività
o funzioni.
Per ulteriori
informazioni contattare:
Stefania Follador
Responsabile Comunicazione Uff.Stampa
Assinform
Tel. 0258304141
email: [email protected]
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